Siracusa, 13 febbraio: St in di CasaPound Italia a Piazza Cappuccini ieri pomeriggio per ricordare il genocidio perpetrato a cavallo della seconda guerra mondiale ai danni del popolo italiano in Dalmazia e Istria sotto il regime comunista jugoslavo di Tito.
“Un’iniziativa – sottolinea Cpi – che è solo la prima di una serie che CasaPound Italia intraprenderà a Siracusa. Ci è sembrato doveroso iniziare la nostra attività sul territorio commemorando le vittime delle foibe, perché è impensabile che ancora oggi una parte della sinistra italiana cerchi di sminuire, e talvolta di giustificare, una simile tragedia, probabilmente memore del fatto che il Pci, alleato del generale Tito, contribuì a costruire un muro di ipocrisia durato decenni, con il complice silenzio della Democrazia Cristiana che nel 1975, con la firma del trattato di Osimo, arrivò a cedere definitivamente quei territori dai quali furono costretti a fuggire nel dopoguerra quasi 400.000 italiani. La peggiore sorte che si possa desiderare per decine di migliaia di vite spezzate è di finire nell’oblio di un silenzio sordo. Oggi, attraverso questo tipo di iniziative, è possibile riportare alla luce il ricordo degli italiani delle foibe, che non meritano certamente indifferenza, ma dignità da restituire con gli interessi”.
“Purtroppo anche a Siracusa – conclude CasaPound – esiste qualche circoscritto gruppetto negazionista che si definisce antifascista e sostiene che le foibe non siano mai esistite. Auspichiamo che tale riprovevole teatrino ideologico non si ripeta più, né venga mai sostenuto da quelle istituzioni che troppo spesso proteggono questi falsari della storia e fomentatori d’odio. Non è più possibile insabbiare quella che è stata un’operazione sistematica di pulizia etnica perpetrata ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, che ha dovuto subire rastrellamenti, deportazioni, torture ed esodi di massa”.